Con José de Espronceda, Gustavo Adolfo Bécquer e Rosalía de Castro, tra i massimi esponenti del romanticismo spagnolo.
Giornalista costumbrista, pubblicò, nell'arco di otto anni sino alla sua tragica scomparsa, più di duecento articoli di satira, dei quali il più noto è "Castellano viejo": a fondamento, con uno stile arguto e tagliente, della nuova saggistica iberica (vasta sarà la sua fortuna letteraria anche in Portogallo).
Scrisse sotto vari pseudonimi, tra cui Figaro, Duende, Bachiller. Larra rappresentò "il romanticismo democratico in azione" (Iris M. Zavala). Lontano dal godere di effusioni sentimentali, Figaro pose la Spagna al centro della sua opera critica e satirica. La sua opera deve essere interpretata alla luce del contesto delle Cortes, nate subito dopo il Decennio vergognoso (1823-33) e la prima guerra carlista (1833-40).
da Wikipedia
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