Nicolás Gómez Dávila

Portatore di un pensiero reazionario, tradizionale, conservatore e controrivoluzionario sul piano sociopolitico, egli era anticomunista e anticapitalista ma non fascista (in un periodo, pur dicendosi apolitico e antipolitico, appoggerà perfino il Partito Liberale Colombiano di ispirazione socialdemocratica contro la dittatura militare di Pinilla). Sua è l'originale e pessimista definizione secondo cui, a livello del mondo nell'età contemporanea ''«il reazionario è colui che si trova ad essere contro tutto quando non esiste più nulla che meriti di essere conservato»''.
La sua opera, costituita per la maggior parte da aforismi, denominati da lui ''escolios'' (''scolii'' o ''glosse'', cioè "note a margine"), fu riconosciuta a livello internazionale solo pochi anni prima della morte, in seguito alla pubblicazione in tedesco di alcune sue opere. La sua maggiore raccolta di massime è intitolata appunto ''Escolios a un texto implícito'' (''In margine a un testo implicito'').
Cattolico tradizionalista ma anche ammiratore del paganesimo classico (che riteneva essere l'altro "Antico Testamento" della Chiesa, quello non ebraico) oltre che della Bibbia, fu soprannominato - per somiglianza con alcune tematiche della rivoluzione conservatrice tedesca e la tendenza all'aforisma - il "Nietzsche di Bogotà" e il "Nietzsche cristiano", appellativi da lui graditi nonostante l'ateismo e l'anticristianesimo del pensatore di Röcken, in quanto Gómez Dávila apprezzava sia lo stile che l'onestà intellettuale del filosofo tedesco. da Wikipedia